Anche quest’anno, come da tradizione, il Vescovo e gli Uffici di Curia, rappresentati dal Vicario Generale don Mirco Cesarini, si sono scambiati gli auguri natalizi nel Salone del Vescovado di Pennabilli. L’incontro, allargato ai responsabili degli Uffici pastorali e ai membri dei Consigli per gli Affari Economici e per i Beni Culturali, e divenuto familiare nell’imminenza del Natale, è avvenuto mercoledì 17 dicembre alle ore 11.30.
Con le sue parole, il Vicario Generale ha ripercorso i momenti più significativi dell’anno: l’apertura del Giubileo, i pellegrinaggi a Roma e nei luoghi giubilari, la nascita delle Comunità di fede e la progettazione pastorale sui cinque ambiti, gli avvicendamenti dei parroci, il rinnovo dei Consigli diocesani, la morte di papa Francesco e l’elezione di papa Leone XIV, il Cammino sinodale, la morte di don Peppino Innocentini e del Nunzio Adriano Bernardini. Qui è possibile leggere il messaggio integrale di saluto di don Mirco Cesarini.
Il Vescovo Domenico ha condiviso con la Curia due prospettive. La prima è il passaggio dal semplice programmare eventi di pastorale all’avviare e accompagnare processi pastorali: «È una sfida importante perché ci costringe ad abbandonare le nostre certezze e il desiderio di controllare ogni risultato. A differenza di un programma definito, un processo è aperto a conseguenze inedite. Non possiamo prevedere esattamente dove ci porterà, ma possiamo determinarne la direzione se abbiamo una visione chiara».
La seconda prospettiva è il coraggio di seminare senza vedere i frutti: «Spesso siamo bloccati perché vogliamo seminare solo avendo la certezza del raccolto. Ma l’Avvento ci insegna ad andare incontro al Signore che viene, verrà e ritornerà, senza sapere “né il giorno, né l’ora”. Egli ci sorprenderà e ci chiederà conto dei semi che abbiamo ricevuto: li abbiamo investiti o li abbiamo sotterrati per paura?».
Il Vescovo prosegue il suo intervento esortando a ritrovare l’essenziale in questo tempo di preparazione al Natale: «Dio è Colui che cerca costantemente l’uomo per salvarlo. L’evento del Natale è la prova definitiva di questo amore. Come ricorda il catechismo, “Cristo si è fatto uomo per ridare l’uomo all’uomo”. In un’epoca di disumanizzazione, Dio risponde incarnandosi, facendosi vicino, per restaurarci. Contemplare i presepi è significativo, ma non basta. Gesù deve nascere in noi».
Mons. Beneventi invita a sintonizzarsi non sulle aspettative interne alla Chiesa, le aspettative del Vescovo, dei Parroci, dei direttori degli Uffici pastorali, ma sulle donne e gli uomini del nostro tempo, sfigurati da una società che non coltiva più relazioni umane autentiche. «Siamo invitati a un “esodo dai social” – prosegue il Vescovo – per recuperare l’incontro reale. I social media, se usati senza consapevolezza, ci comandano, polarizzano il dibattito e favoriscono la disumanizzazione. Nascondersi dietro a uno schermo per urlare parole effimere produce solo male. Dobbiamo avere il coraggio di attraversare le “strade impossibili” della nostra Diocesi per raggiungere le persone dove vivono. Evadere questo compito è evadere la nostra missione di evangelizzazione».
E conclude: «Non sono le forme esteriori (“non è l’abito che fa il monaco”) a salvarci, specialmente se sono svuotate di significato. Ciò che ci salva è un po’ di originalità e, soprattutto, la conversione continua al Vangelo». Buon Natale.
Via dei Fossi, 47864 Pennabilli Poggio Gattone, Emilia-Romagna Italia




