«Convergere su ciò che lo Spirito dice»

Il Cammino Sinodale verso la conclusione

A che punto siamo?
«Non sappiamo dove ci condurrà questo Cammino Sinodale: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è
chiunque è nato dallo Spirito” (Gv 3,8).
Sappiamo però quanto ci basta per partire: se ci lasceremo condurre umilmente dal Signore risorto, a poco a poco rinunceremo alle nostre singole
vedute e rivendicazioni e convergeremo verso “ciò che lo Spirito dice alle Chiese”» (Consiglio Permanente della CEI, Messaggio ai presbiteri, ai diaconi, alle consacrate e ai consacrati e a tutti gli operatori pastorali).
Era il 29 settembre 2021. Ora le Chiese che sono in Italia stanno vivendo l’ultima e decisiva fase del Cammino Sinodale, che viene definita “fase profetica” perché orientata all’agire: è il momento di concretizzare quanto emerso dalle narrazioni dei primi due anni di ascolto (“fase narrativa”) e dal discernimento nello Spirito (“fase sapienziale”), lo scorso anno, nei tanti incontri parrocchiali, diocesani, associativi, di presbiterio, tra consacrate e consacrati (tutte le componenti del Popolo di Dio sono state raggiunte dalle consultazioni sinodali!).

Il 20 dicembre scorso, dopo l’approvazione del Consiglio Permanente della CEI, è stato consegnato a tutte le Chiese italiane lo Strumento di lavoro per la fase profetica, limato e arricchito dalla Prima Assemblea Sinodale tenutasi a Roma dal 15 al 17 novembre 2024, a cui ha partecipato una delegazione dalla Chiesa di San Marino-Montefeltro.
Le tre dimensioni della riforma missionaria La Prima Assemblea Sinodale ha messo in evidenza la necessità di una triplice conversione, a livello comunitario, a livello personale e a livello strutturale (cfr. Evangelii gaudium, 27).
«La “conversione comunitaria” è orientata ad un “fare cultura” che non resti chiuso nelle accademie, ma raccolga le esperienze evangeliche vissute nelle nostre comunità e le sappia esprimere con linguaggi comprensibili e attuali per mostrarne la bellezza.
La “conversione personale” si favorisce con la cura della formazione cristiana a tutti i livelli:
l’evangelizzazione, l’iniziazione cristiana (il tema più frequentato dalle Diocesi, ndr), la catechesi degli adulti, le varie forme di annuncio (anche nelle case e negli ambienti di vita), la lectio divina, l’accompagnamento spirituale e gli itinerari teologici.

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